FERITE

E' un pò di tempo che ci sto pensando e lavorando: le ferite dell'uomo al nostro territorio. Non solo immagini fantastiche di paesaggi stupendi, scorci suggestivi e castelli medioevali, ma anche documentare come l'uomo sia capace di aggredire bellissime colline o stupende valli nel nome di un progresso ormai non più sostenibile. In un territorio come quello umbro dove quasi non esistono aree dove non ci sia un insediamento residenziale, una attività industriale e comunque il segno dell'uomo (antropizzazione), il rischio di compromettere il difficile equilibrio fra territorio e i suoi abitanti è altissimo. A Gualdo Cattaneo la presenza di tre cave e della centrale termoelettrica a carbone di Ponte di Ferro sono una spina nel fianco di un comune che  vuole fare delle proprie bellezze naturali, dell'agricoltura di pregio e del turismo anche enogastronomico i propri nodi di sviluppo economico (e inevitabilmente ecosostenibile).
Ho iniziato quindi dalla cava dismessa di Montepelato a San Terenziano con una serie di scatti dove la desolazione di una ferita assurda ad una collina che corona il nostro paesaggio fa intravedere una piccola speranza nel fiore che cresce fra la ghiaia.
Ma attenzione: nel più totale silenzio si sta preparando un'ulteriore colpo a questo territorio attraverso l'autorizzazione all'ampliamento della cava per ulteriori 700.000 metri cubi (avete letto bene: settecentomila metri cubi). I nostri politici consentono il depauperamento del territorio per quale sviluppo: breccia per rilevati stradali e inerti per calcestruzzo?




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